Credo nel messaggio di Ino e in quello del Bloop Art Festival di Ibiza.
Per questo voglio rendere vivo il murales censurato.
Murales di Ino a Ibiza: internet lo mantiene vivo
Quello che sempre ho pensato riguardo il rapporto tra l’arte di strada e Internet: è un matrimonio d’amore. Internet mantiene in vita le opere che vengono logorate dalle intemperie, o semplicemente cancellate.
Questa volta tocca a Ino, il famoso street artist greco, ad affidare ai media digitali la diffusione di “Funk power”, un’opera creata a Ibiza in occasione del Bloop Festival (International Pro Active Art Festival).
Ino dà la notizia circa 24 ore fa sulla sua pagina Facebook: il murales viene cancellato.
Io l’ho condiviso il più possibile: sulla mia pagina Instagram e anche su Facebook. E lo farò ancora.
Una premessa per capire: cos’è il Bloop Festival di Ibiza?
È praticamente una rassegna d’arte e di perfomance artistiche che invitano a riflettere su problemi esistenziali odierni attraverso le sfumature più contemporanee dell’arte.
Sono ormai 6 anni che si ripete, e ogni appuntamento ha un tema per le opere d’arte che vengono realizzate davanti agli spettatori da parte di street artisti di tutto il mondo.
“Con il motto “L’arte è per tutti“, questa festa si ha libero accesso per tutti. Si diffonde l’arte per infondere cultura e per incoraggiare il pubblico a riflettere su questioni sociali imminenti. BLOOP è anche considerato un progetto di riqualificazione a lungo termine di una intera città attraverso l’arte.
Per rendere davvoero completa l’arte proattiva, la partecipazione dello spettatore è essenziale. Innescare una reazione alla presenza della stessa è il suo elemento di finitura”.
No Fear: il tema di quest’anno ispira il murales di Ino a Ibiza
“Niente paura!”: è questo il tema del Bloop Festival di quest’anno, ciò che ha ispirato Ino.
Vorrei dire qualcosa al riguardo.
Chi conosce la sua arte sa (sente) cosa significhi quell’azzurro che aleggia libero nelle sue opere e mai a caso.
Io perlomeno lo interpreto così: è l’essenza umana superiore, è la capacità di pensare, di vedere, di andare a fondo.
È una sorta di spirito evanescente che potrebbe essere etichettato come “coscienza”, essenza, riflessione.
I suoi ultimi capolavori sono splendidi disegni a tinte monocromatiche, con chiaroscuro quasi serigrafico sui toni del grigio. Ed a elevare cromaticamente il tutto c’è la sua firma azzurra. Che sa di speranza.
Ebbene, detto ciò, vi scandalizzate ancora per “Funk the power”?
“Funk the power”: nel murales di Ino a Ibiza io vedo solo la celebrazione dell’ indipendenza di pensiero
Non vedo l’istigazione alla disobbedienza. Vedo un bambino che non prende alla lettera tutti i dogmi che la classe adulta impone, ma che riflette e dice no.
Vedo la voglia di coltivare il pensiero indipendente, vedo la voglia di non aver paura (No Fear), di comprendere che questo mondo è sbagliato e che i bambini possono cambiare.
Ma possono cambiare solo con i NO.
È un no al potere, al plagio, alla manipolazione dei pensieri e delle volontà. È un no che vive.
Concludo con il post sulla pagina Facebook di Ino, che ben riassume quanto detto sopra.
E soprattutto, condividerò l’opera affinche sia più viva ora che prima della censura.
“INO viene censurato a Ibiza.
Grazie mille persone di Bloop Festival che hanno cercato di proteggere questo lavoro, ma quando l’arte è esposto nello spazio pubblico, il suo futuro è incerto.
In ogni caso, è possibile cancellare un muro, ma non un’idea”.
My Message for Ino:
“Funk the power” is alive now, more then ever.
Credit images: Ino.net