Oggi sono molto triste, perchè ho seguito da tempo l’attività di Costanza Algranti e apprendere della sua morte mi dispiace. Provo a spiegare quello che secondo me lei rappresenta, e rappresenterà, nel futuro del design e del riciclo dei materiali in chiave estetica meravigliosa.
Costanza Algranti: se ne va una delle interpreti più amate per quanto riguarda riciclo, arte e design
Amo i suoi metalli ossidati; amo le sue collocazioni di reperti che sembrano sempre così perfette ed efficaci; amo il suo tre, il suo modo di ripetere gli elementi che donano fascino e magia al suo operato. Amo il legno che sceglie, che compone, come fosse una sinfonia.
È andata in cielo una delle artiste che ha fatto dell’arte del riutilizzo un must indimenticabile per quanto riguarda il risultato: oggetti antichi, rifiuti, metalli segnati dal tempo diventano complementi d’arredo a dir poco sorprendenti.
Costanza Algranti non si può definire “solo” designer.
Fa parte di quella categoria di artisti che modella la materia attraverso un modo esclusivo e personale di sentirla. È riuscita a canalizzare la sua vena interpretativa elevando gli oggetti che amava scoprire nel passato a nuovo splendore.
Nella scelta del materiale o dell’oggetto ha già ben chiaro cosa può diventare, come può “fiorire”. Anche l’ossidazione del rame diventa motivo decorativo dal fascino irresistibile.
La nuova luce di legno, rame, ferro scaturita dall’anima di Costanza Algranti
I suoi spazi sono composizioni di storie, di voci attutite, di sensazioni tattili che portano i ricordi lontano.
La vita è profondamente vissuta dai suoi oggetti che, pur portando traccia della loro evoluzione spudoratamente all’occhio, emergono anche per la perfetta collocazione negli spazi a cui sono destinati.
Un equilibrio perfetto tra il “vecchio” e un nuovo ancora da inventare.
Credo che ci mancherà moltissimo.
Tutte le immagini sono tratte dal suo sito personale: http://www.costanzaalgranti.it/