Ancora gli articoli di questo blog non sono molti, ma chi mi legge ha forse capito che la “waste art” o comunque l’arte del riciclo ha per me fascino antropologico e sociale immenso, oltre a quello artistico. È un aspetto fondamentale dell’arte contemporanea odierna.
Lucia Lupan: la sua dolcezza è la sua grande forza
Lucia Lupan, ovvero Lucia Peruch, è un’artista della fucina di Mutonia, sede della Mutoid Waste Company, che fa, appunto, della “waste art” il proprio manifesto ufficiale da anni.
Lucia è un’anima meravigliosa, un mix davvero irresistibile di eleganza, dolcezza eppure di grande forza. Questa risorsa le si legge chiaramente tra le mani mentre plasma la materia che, soprattutto nel caso del riciclo, è spesso ispida e ribelle.
A volte si ha l’impressione, nelle sue opere, che l’arte della cesellatura orafa fiorentina, del cloisonnè o della filigrana abbiano contaminato l’impetuosa produzione artistica, travolgente e ingombrante, di Mutonia.
La delicatezza di alcune sue composizioni assumono vita propria nei dettagli, nei particolari e nelle sfumature che stupiscono e lasciano interdetti in una dimensione calda e ovattata, e molto femminile.
L’eleganza delle figure femminili: il lato che preferisco dell’opera di Lucia Peruch
Adoro tutto ciò che Lucia produce. La nuova vita che infonde alla materia è sempre qualcosa di sublime e irresistibilmente vivo. La vita, lo sguardo delle sue creature vibra all’interno dei suoi componenti, e, visitando il suo studio, ho sentito addosso il loro sguardo.
Eppure c’è un lato della scultura di Lucia che amo più: la figura umana, femminile o meno, rappresentata da un magistrale assemblamento di ferro e utensili vari, diventa flessuosa, sinuosa, morfologicamente perfetta.
Linee chiave fisiologiche si intravedono nelle pose e nell’atteggiamento di questi umanoidi perfetti nella loro voluta incompletezza, e lasciano trasparire leggerezza e movimento pur nella loro ieratica composizione metallica.
Sono le opere di Lucia che più mi piacciono, dove intravedo la sua femminilità scultorea, l’eleganza e la maestria “orafa” introdotta prima.
Presto vi parlerò ancora di lei.
In bocca al lupo per tutto Lucia.
Lara che piacere ritrovarti sul tuo blog..
Un articolo che mi fa arrossire..
Un abbraccio
Lu