Un regalo inaspettato e meraviglioso. Ma nessuno è mai andato a fondo sul suo messaggio.
La storia è semplice, provo a riassumerla. La scuola primaria Bridg Farm di Bristol, città che dà i natali a Banksy, indice un concorso per scegliere a chi dedicare le nuove aule scolastiche.
Vengono scelte quattro celebrità storiche di Bristol, tra cui Banksy.
Il murales viene dipinto di notte, dopo una pausa scolastica e i bambini si ritrovano il lunedì mattina con un Banksy originale su una parete. Viene lasciata anche una lettera da parte dell’artista:
Cara Bridgfarm School,
grazie per la vostra lettera e per aver dedicato un’ aula a mio nome.
Ecco a voi un disegno.
Se non vi piace, sentitevi liberi di aggiungere cose, sono sicuro che agli insegnanti non dispiacerà.
Ricordatevi: è sempre più facile ricevere un perdono che un permesso.
Con molto amore,
Banksy».
Il murales di Banksy: tutti raccontano l’accaduto a scuola, ma pochi si soffermano sul suo significato
Caro Banksy, se un giorno leggerai le mie parole, non ti arrabbiare se non ho colto il senso del tuo operato.
Ma sono qui proprio per imparare a sviscerare ciò che sento di fronte a quelle che reputo le più meritevoli occasioni espressive contemporanee. Sai, tutti si sono soffermati sulla notizia della tua apparizione, della tua scelta creativa.
Ma ancora non ho letto da nessuna parte del grande monito, della grande forza dell’oggetto della tua opera.
Il significato del cerchio di fuoco
Sai, siamo in una scuola elementare, e vedere un bambino che gioca con un copertone che brucia mi fa male.
È però semplicemente verità. I bambini di oggi faranno i conti con i rifiuti, con un pianeta che riserva loro molte difficoltà. Un copertone che brucia ha una valenza così forte che non capisco come non sia emerso nulla dalle parole del preside, dalle istituzioni. Come sempre, Banksy, lasci intravedere con ironia verità spietate che dovrebbero far riflettere.
Così come l’infanzia e l’innocenza alimentano la voglia di giocare con un gioco simbolo della migliore tradizione britannica (il cerchio), il fuoco e il copertone (che non a caso sono gli oggetti più dettagliati nel murales) ricordano una precarietà e un disagio che devono spingerci a combattere per limitare certe situazioni e migliorare il mondo dei nostri bambini.
Il monito: “Ricordatevi: è sempre più facile ricevere un perdono che un permesso”
Caro Banksy, ormai ho cominciato a scrivere direttamente a te, e mi piace l’idea che tu un giorno possa in qualche modo leggermi. Sono stata ore a cercare di capire il significato di questa tua frase, magari scritta di getto e senza alcun riferimento specifico. Ho chiesto consigli a traduttori professionisti, amici, madrelingua inglesi, per carpirne le più autentiche sfumature.
E dopo tanto riflettere, ho lasciato che il significato da me attribuito affiorasse piano piano. Come sempre, tu sei un artista che sedimenta, e la vera opera d’arte è ciò che il tuo operato fa scaturire nell’anima.
L’arte di strada per me, proprio perché così impulsiva, diventa una forma di travolgimento estremamente efficace, e quando essa viene avvolta dal concetto e dalla riflessione che ti eleva spiritualmente, diventa arma potente e irresistibile.
Ma succede se è libera. Completamente libera.
Ed è qui che ho chiuso il cerchio: “è più facile ricevere un perdono che un permesso”. Ebbene, l’ho interpretata, questa frase, come inno alla libertà, alla voglia di tentare, sperimentare, di essere liberi. Non a caso viene dopo l’invito a interagire con il murales, e “alle insegnanti non dispiacerà”.
Un monito che portasse gioia e voglia di mettersi in gioco, anche sbagliando, ai bambini di tutto il mondo.
Non aspettiamo l’approvazione, o il permesso per esprimerci: osiamo essere, osiamo vivere.
#ioamobanksy