Sto attraversando uno dei periodo più forti e intensi della mia vita.
Sono al Palidoro, un dipartimento dell’ospedale pediatrico del Bambin Gesù di Roma. Mio figlio fa indagini per capire di che origine e di che entità è la sua aritmia ed è più di un mese che non scrivo, a casa mia.
Sì, questo blog per me è una casa, un rifugio in cui mi diletto a cuore aperto, flirtando con ciò che nutre il mio spirito e la mia anima: l’arte, quella che eleva, che ci porta a contatto cin ciò che di bello e buono esiste fuori e dentro di noi.
Ebbene, oggi mi arriva una mail, con un comunicato stampa riguardo una scultura. Da quando il mio blog è “decollato”, dal punto di vista di alcuni parametri di intenzioni di ricerca, i comunicati stampa che mi arrivano sono numerosissimi e di tanti generi. Ma non riesco a scrivere spesso. Non ce la faccio, le mie energie sono tutte occupate a gestire le storie, la sofferenza, la bellezza delle anime che mi circondano. Ci sono molti più angeli di quelli che pensiamo.
Eppure gli ingredienti principali di quest’opera d’arte che vado a presentare sono irresistibili: dialogo tra religioni, tolleranza, alberi. Io amo gli alberi. Ed ecco perchè vi parlerò dell’ “Albero della pace, epifania di un dialogo religioso” opera d’arte nomade dell’architetto Emmanuele Lo Giudice.
L’albero della Pace comincia a Palermo il tour per il dialogo interreligioso
Ingredienti irresistibili? Sì. L’albero della pace unisce il simbolo per eccellenza che unisce terra e cielo (radici e chioma), che diventa messaggero per il dialogo tra diverse religioni. L’icona della completezza, dell’equilibrio tra concreto ed elevazione. Un abbraccio alla nostra esistenza, che si nutre dalla terra per elevarsi verso l’alto e trasportarci verso il nostro sè superiore.
L’albero, appunto. E il filo. Il filo di metallo che da barriera diventa conduttore di energia tra le varie religioni. Appesi al filo, che disegna la sagoma dell’albero, ci sono i simbolo delle diverse congregazioni religiose. Unite, dialogando, generano nuova energia, diventano simbolo di pace e d’amore.
“dalle macerie dei muri del passato che dividevano le varie religioni, è nato un albero, giovane e dalla forma non ancora non del tutto definita, ma è già un ponte che unisce e aggrega uomini e pensieri. Abbracciate alla sua chioma, trovano dimora i simboli di tutte le religioni che insieme dialogano tra loro, in un unico linguaggio di amore e di pace a cui ognuno di noi contribuisce superando le differenze.”
Emmanuele lo Giudice
L’albero è un’installazione nomade e sarà esposto davanti a varie rappresentanze religiose palermitane.
È quindi un vero messaggero di pace e di tolleranza. Fa parte di quel tipo di Arte che ci rende migliori. Di quel tipo di arte di cui abbiamo bisogno.
L’opera è stata presentata per la prima volta a Palermo il 21 novembre 2016 in Piazza Pretoria, in occasione della Marcia della Pace, alla presenza dell’Arcivescovo Corrado Lorefice, del vice sindaco Emilio Arcuri e di tutti i massimi rappresentati delle varie confessioni religiose del territorio palermitano.
In questi giorni l’installazione ha iniziato il suo tour: prima tappa del viaggio itinerante è il sagrato della Cattedrale di Palermo dove rimarrà per tutto il periodo natalizio. Tra Gennaio e Febbraio L’Albero della Pace sarà ospitato dalla Chiesa Anglicana di Via Roma, per poi continuare con le altre congregazioni religiose residenti a Palermo.
In bocca al lupo albero della pace.
Sarebbe bello vederti dal vivo, in varie regioni e città. Vederti spiegare al mondo che grazie al dialogo si cresce; grazie ai muri si muore.