L’arte digitale è una frontiera interessante della contemporaneità. Sicuramente è un modo per amplificare il proprio messaggio e proposito artistico, attraverso i media che ci hanno fatto una grande compagnia soprattutto in questi mesi. Come sapete, mi piace molto dare risalto ad artisti che propongono un modo forte e deciso di interpretare il mondo femminile (qui l’articolo su Yaiyoi Kusama), alfine di cominciare a cambiarne la percezione e combattere tutti i tipi di manifestazioni misogine. È per questo che vi propongo, in quest’articolo, “Respiri”, di Giuseppina Irene Groccia.
“Respiri” di Giuseppina Irene Groccia
Credo che saper regalare emozioni tramite contenuti digitali sia una tendenza in grande ascesa. Mi sto approcciando allo studio di questo settore, che sicuramente si può avvalere di numerose e ancora non collaudate risorse espressive.
Per quello che riguarda “Respiri”, oltre che dall’innovativa rappresentazione legata al mondo femminile, sono stata attratta dal bianco e dal nero, e dall’utilizzo del “non detto” che esprimono le lettere. Le donne ritratte sono acute, consapevoli, misteriose.
Il titolo dato a questa piccola raccolta tematica ci ricorda che il respiro è il flusso silenzioso che porta tutto all’anima, il respiro ci trasporta nella nostra interiorità, nella silenziosa zona di confine tra subconscio e coscienza vigile, lì dove i due lati del nostro essere possono entrare in contatto tra di loro generando quell’energia vitale necessaria a contrastare le conflittualità e chissà a trovare anche quella sorta di dialogo interiore, riuscendo così a placare quella eterna dualità conosciuta da ogni donna.
Giuseppina Irene Groccia
I volti di “Respiri” sono poi elaborati con tecniche di filmica associate ad elementi di sound design, che mirano alla trasposizione di emozioni non solo attraverso il canale visivo. Il risultato è un caleidoscopico rullo di emozioni che si snocciolano tra il nostro cuore e cervello.
Seguirò Gigro (il suo nome d’arte) per vedere come evolverà questa sua esplorazione materica ancora non all’ordine del giorno, e intanto le auguro in bocca al lupo!