Cari amici,
lo sapete: per me l’arte contemporanea, oggi, è quella che ci rende migliori dopo esserne stati a contatto. È quella che fa bene al cuore, che spinge a riflettere, che include un processo mentale che non è fine a se stesso.
È tanto che voglio scrivere questo articolo. Ma ho cercato un momento in cui fosse stato possibile ripiegarmi su me stessa e trovare le parole giuste per raccontare la potenza infinita di un progetto che ha per protagonisti i bambini di tutto il mondo, e l’eroe più eroe dei nostri giorni: Papa Francesco. Tutto ciò aldilà del proprio credo religioso.
“Caro Papa Francesco, ti regalo un disegno” è una mostra interattiva presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma e una raccolta fondi per le cure dei bambini stranieri
Sono stata presso l’ Ospedale Bambin Gesù, zona Palidoro, i primi di gennaio per un controllo per mio figlio. Poi, svoltando per il padiglione dell’ aritmologia, ho visto una nuova ala e una galleria con dei disegni appesi.
L’impatto è stato fortissimo. Bambini da tutto il mondo hanno affrontato, con la semplicità, la purezza e la naturalezza che li contraddistingue, temi fortissimi nei loro disegni. Ho pianto. Un misto tra dolore e gioia.
Il dolore di vedere quanto le sciagure che travolgono la vita di chi è più sfortunato di noi siano reali, tangibili, anche dai cuori più protetti, come quelli dei bambini. Gioia perchè ho constatato che la speranza per un mondo che accoglie, e non esclude, è viva, è fuoco ardente nelle matite dei bambini che hanno scritto al Papa.
Si tratta infatti di disegni provenienti da tutto il mondo recapitati al Santo Padre, anche sotto forma di aeroplanino di carta lanciato alla papa-mobile durante i suoi viaggi.
Guardate i temi affrontati e l’immediatezza della poesia dei loro pensieri. Riflettiamo bene su ognuno di essi. Vi prego. Questo blog parla di arte, ma è anche veicolo di riflessione profonda. E chiedo a te, che mi leggi di soffermarti sulle mie foto scattate in ospedale. E ti chiedo di aprire orecchie e cuore al tuo bambino interiore.
Caro Papa Francesco, ti regalo un disegno: acquista con una piccola donazione il disegno che ti è piaciuto di più, e cura i bambini bisognosi
Questi meravigliosi disegni, non sono fini a se stessi e alla loro esposizione presso i locali dell’ospedale. Facendo una piccola donazione è possibile finanziare le cure per i bimbi stranieri che approdano all’ospedale. Bambini figli del mondo, bambini con nessuna colpa, alla ricerca di una vita migliore. Leggi tutto sul progetto. Trovi le informazioni a questo link: http://shop.ospedalebambinogesu.it/Progetto
La campagna
È nata in questo modo la campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi dell’Ospedale, con il sostegno de La Civiltà Cattolica, finalizzata a sostenere la cura e l’accoglienza dei bambini che arrivano al Bambino Gesù da tutto il mondo. Il racconto della campagna, con l’invito a donare, verrà portato avanti principalmente sul sito e sui profili social (Facebook, Twitter, Instagram) del Bambino Gesù.
A quanti faranno un’offerta, di qualsiasi entità, verrà donata, come segno del proprio impegno, una copia digitale dei disegni regalati dai bambini al Papa, certificata dalla Segreteria personale di Sua Santità.
“Questo disegno – è scritto nella certificazione – è un regalo dei bambini per Papa Francesco. Il Santo Padre lo restituisce come dono, attraverso il suo Ospedale, per i bambini del mondo bisognosi di cure”.
Gli originali cartacei, invece, saranno consegnati a quanti si saranno caratterizzati per la loro attenzione e l’impegno nei confronti dei bambini stranieri bisognosi di cure, a partire dalle associazioni e le case famiglia che da tempo assistono l’ospedale nell’accoglienza dei pazienti e delle loro famiglie.
Aldilà dei concetti e delle figure che mi hanno profondamente commosso, vorrei dare spazio a questa richiesta, che compare, insieme ad altre lettere per il papa, all’interno della mostra allestita all’interno dell’ Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Diffondiamo questo messaggio. Diamo voce alla nobile semplicità di espressione dei bambini. Questa immediatezza salverà il mondo.