Passione per il minimalismo americano: vivissima. Lo sapete vero? Ve ne ho parlato spesso. Sol LeWitt, Robert Morris, Carl Andrè, Dan Flavin. È per questo che tanto amo la poesia geometrica di Leonardo Gambini, che ha appena inaugurato una personale a MIlano, “Visible e Invisible”, presso la galleria WinArts.
“Accostandomi alla filosofia duchampiana, ho deciso di far diventare opera d’arte la teca stessa, un elemento che normalmente viene utilizzato come strumento di protezione delle opere. Cercavo inoltre un materiale contemporaneo che desse la capacità allo spettatore, a seconda della sua volontà, di vedere l’opera come riflessione di se stesso e del mondo circostante oppure per andare oltre, al di là del suo essere trasparente. La contrapposizione tra lastre coprenti e trasparenti ha per me il valore di metafora della società che ci circonda e il suo appartenere ad un mondo di maschere. Così come le persone, mi piace che le mie opere siano suscettibili di trasmutazione e di cambiamenti a seconda delle fonti di luce.” (Leonardo Gambini)
Mi piace questa indagine legata alla riflessione del sè sul materiale trasparente. Perchè oltre ad esplorare se stessi, si interpreta il riflesso con l’emozione del colore e delle forme.
Leonardo Gambini e la sua prossima indagine: le forme e le composizioni
Ho di nuovo sentito Leonardo, e con piacere l’ho ascoltato mentre viaggiava in treno. La mostra personale a Milano è un bel traguardo, ma l’artista ha già esposto in collettive di rilievo, in Europa e in Italia. A Milano è la sua prima personale, e ha riservato per questa occasione alcune novità.
“Ho inserito in questa personale teche in plexiglass più alte, dai tre siamo passati a otto centimetri. Le ombre quindi sono ancora di più protagoniste della performance visiva.”
“Ho anche proposto composizioni di teche colorate lungo la profondità. L’effetto è interessante ed è un’indagine che voglio continuare”.
“Ci sono altre esplorazioni innovative in questa personale – continua Leonardo durante il suo viaggio -. Una riguarda i trittici e le composizioni. Il trittico mi ha ispirato composizioni nuove, dove protagonista è anche la dimensione della teca. Una sorta di installazione che prolunga nello spazio l’emozione scaturita dalla trasparenza e dalla cromaticità”.
Ecco a voi altri momenti del vernissage della mostra. Presto sarò a Milano per tenere dei corsi e andrò sicuramente a trovare Leonardo e a visitare la mostra presso WinArts. Seguitemi per contenuti in diretta su Instagram e Facebook.
Buona arte a tutti!