Non conoscevo Marina Zumi, street artist che narra favole e lavora di fantasia consapevole. A Berlino ho visto l’edificio di Urban Nation da lei dipinto e mi ci sono persa, affascinata da cotanta bellezza.
Chi mi legge sa che sono stata a Berlino a fine agosto. Purtroppo l’ufficio del team che sta organizzando la grande apertura dell’attesissimo Museum of Urban Contemporary Art (Urban Nation a Bülowstraße) era chiuso durante il week end.
Tuttavia niente mi ha impedito di andare a dare un’occhiata e di sognare che un giorno, tra un anno (l’apertura è prevista per l’estate 2017), possano chiamarmi come blogger italiana di riferimento, in occasione dell’apertura.
Sì, forse è un sogno, ma questa è anche la mia passione, e chissà che possa avverarsi tramite la mia cocciutaggine e perseveranza.
Passeggiando per la splendida Bühlowstraße, ho visto che molti edifici sono già dedicati proprio a Urban Nation.
Uno era stato dipinto da Marina Zumi.
Marina Zumi mi ha affascinato con connessione quantica e mondo onirico
Marina Zumi, classe 1983, argentina, nasce come designer di moda e successivamente si dedica alla street art.
Io la reputo una grande esponente del panorama artistico contemporaneo per i valori che infonde in ogni sua opera.
Marina Zumi parla di natura, di cosmo, di stelle, di aurora boreale. Ma anche di equilibrio, di energia, di connessione.
È un tipo di arte urbana estremamente personale. Bagliori d’oro e d’argento, stelle, sfumature rendono davvero ricco il suo modo di esprimersi. Esso infonde calma ed energia allo stesso tempo. Una mente aperta ci vede tanta capacità di concentrazione e introspezione nell’espressione del suo linguaggio artistico.
L’edificio a Bühlowstraße a Berlino di Marina Zumi
Non so bene di preciso come sarà l’architettura museale di Urban Nation: so che ci saranno vari edifici e varie aree dedicate al primo museo internazionale dedicato all’arte urbana (era ora!).
Sicuramente l’edificio che propone questa meravigliosa distesa di stelle e di nebulose sarà qualcosa di importante per il progetto.
Mi ci sono davvero persa e ho identificato una figura artistica fortemente singolare e con un codice figurativo davvero unico. Anche l’alveare, che ricorre nelle sue opere, è simbolo di simmetria, equilibrio e consistenza pur puntando verso l’infinito e l’ascensione.
Spero di incontrare un giorno Marina e chiacchierare con lei, abbiamo molto in comune di cui parlare.
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