Sono stata travolta dalla bellezza della prima chiesa al mondo decorata da street art. Il capolavoro “Forever and Ever, nei secoli dei secoli” di Eron è a Rimini, vicino casa mia.
San Martino in Riparotta è la prima chiesa al mondo dipinta da uno street artist, Eron!
Come ben sapete io adoro Eron. Chissà che a forza di citarlo io possa parlargli un giorno! 😀
Ma non è questo motivo che mi ha spinto a scrivere di “Forever and ever…nei secoli dei secoli“: opera dipinta per una chiesa, per la prima volta, da un graffiti artist, nel 2010.
Eron è mio conterraneo, viene da Rimini, e da anni ha dimostrato di avere qualcosa in più.
Ho già scritto di lui descrivendo con passione la sua meravigliosa opera, più recente di questa, “Soul of the sea” dedicata ai migranti.
Per me, come sapete, Arte è un prisma che racchiude in un solo diamante molte sfaccettature:
- il “solletico mentale”, l’abilità concettuale, il click che riguarda elevazione animica, la capacità di far riflettere;
- il dinamismo materico, la padronanza della materia prima, la capacità di piegare alla propria creatività ciò che si dispone per creare. E qui includo anche la capacità di disegnare, l’abilità manuale;
- la completa e incondizionata libertà di creazione, senza vincoli economici, senza costrizioni. Un artista è tale se è libero. Il resto è fuffa.
Per me Eron presenta tutte e tre queste caratteristiche. Come ho spiegato nella mia clip video a lui dedicata (sotto riportata), per me è un’artista vero e puro.
L’opera “Forever and ever…nei secoli dei secoli” – spray painting 2010
Quest’opera è composta principalmente da tre elementi:
- la volta dipinta con tecnica trompe l’oeil, che rappresenta un cielo con nuvole che a tratti sembrano cariche di pioggia, e altri invece sembrano essere investite a bruciapelo dal sole. Eron è riuscito a conferire alla volta sembianze estremamente reali.
- il volo delle colombe che simboleggia l’ascensione dello Spirito Santo e della devozione cristiana che si proietta verso Dio.
- la provocazione concettuale che è rappresentata dal suo ritratto mentre disegna “banali” e piatte colombe dai confini dorati.
Il disegno infantile è un topic che ricorre nelle opere di Eron, e anche il volo degli uccelli. Riesce ad imprimere tanta dinamicità e funzionalità al dispiegare delle ali, quasi a sentirne il fruscio.
Quello che mi piace di più in quest’opera, ed è la mia personale interpretazione, è la riflessione che infonde al nostro bambino interiore.
Gli scarabocchi dell’infanzia, liberi da ogni vissuto e condizionamento, hanno libero accesso alle mani di Dio. Liberare il nostro sè innocente permette di elevarsi e dare un significato profondo e spirituale alla nostra esistenza.
È per questo tipo di libertà e di irriverenza che amo l’arte di strada, quella spontanea, libera, che connette il nostro sè divino con il mondo odierno.
Non smetteri mai di guardare questo video che racconta il “work in progress” del lavoro di Eron nel 2010.
L’introduzione è fantastica e esplicativa.