Oggi voglio raccontarvi una storia dove gli ingredienti sono: scultura amore arte cinetica. Essa è raccontata magistralmente da una scultura di Tamara Kvesidadze: la storia di Ali e Nino, innamorati, costretti a separarsi per ragioni politiche e razziali.
Ali e Nino: il libro che ispira della scultura amore di Tamara Kvesidatze
Sono una coppia di Romeo e Giulietta orientali. L’autore della storia è Essad Bey, scrittore che però appare come autore della nostra novella con il nome di Kurban Said. Tradotto in 33 lingue, Ali e Nino è stato da poco ripubblicato con una nuova traduzione italiana (Imprimatur, 2013).
Nino è una giovane principessa georgiana cristiana. Ali invece è azerbaigiano e musulmano e appartiene ad un nobile casato.
Inutile dire che il loro amore è imposssibile, e che non si tratta di una lotta intestina in una città (faccio riferimento a Verona e ai nostrani Romeo e Giulietta) ma lo sfondo è ricco di panorami.
Si legge in un bellissimo articolo su East Journal:
Due innamorati. Nino, georgiana e cristiana, una principessa, e Ali azerbaigiano e musulmano,discendente da una nobile famiglia. Una vicenda che si dipana sullo sfondo di un impero russo oramai al tramonto. Ali la chiede in moglie, la salva da un rapimento e la porta lontano. La guerra segna, con il loro amore, anche la nascita di un mondo nuovo, diverso, in cui dal grande conflitto mondiale alla rivoluzione bolscevica, vive il sogno di indipendenza dell’Azerbaigian moderno.
L’appassionata vicenda amorosa dei due giovani è al centro della narrazione. Ma non si tratta di una “love Story” caucasica. L’autore conduce il lettore attraverso un affascinante viaggio a Baku, Tbilisi, il Karabakh, Teheran e le montagne del Dagestan. Una narrazione a 360 gradi: amore e passione; guerra e rivoluzione; onore e disgrazia; montagne e deserti; la Baku cosmopolita e le strade di Tbilisi; l’Islam, il Cristianesimo e la nuove fede monoteistica Baha’i; l’Europa e l’Oriente. E non poteva mancare il grande combattente del Caucaso, l’imam Shamil.
Scultura, amore e arte cinetica
Le due sagome enormi che rappresentano Nino e Ali sono una scultura cinetica: tutti i giorni alle sette i due amanti si guardano, si cercano, si amano, e si allontanano.
Lo struggente movimento delle sagome lascia senza parole, toccando corde molto intime dello spettatore. Ci si ritrova ogni giorno di fronte l’ingiustizia della guerra, il dolore della forzata separazione, dell’ingiustizia. E allo stesso tempo i più positivi possono leggere un messaggio di speranza.
In fondo, l’amore può unire e farci guardare aldilà delle appartenenze e delle etichette. Perchè se ci hanno provato Nino e Ale negli anni passati, oggi è possibile allenare gli occhi a non scorgere differenze e a volersi bene aldilà di tutto.
La scultura misura otto metri, è fatta di fibra di vetro e metallo, ed è stata installata nel 2010 a Batumi, Georgia. Il loro incontro giornaliero è coreografato anche da giochi di luce che rendono ancora più struggente il loro incontro e abbandono quotidiano.
Crediti immagine in evidenza: ilpinguinoinnamorato.it