Buongiorno amici dell’arte e delle sue espressioni più attuali.
Vi ricordate di quando visitai Berlino e vi parlai di Urban Nation? Rimanendo entusiasmata di fronte al palazzo di Marina Zumi?
Ebbene il primo museo dedicato all’arte di strada ha aperto le porte il 16 settembre.
Ma non è questo l’oggetto dell’articolo di oggi. Vi racconto la splendida anteprima dell’apertura, avvenuta durante il LollaPalooza Festival, sempre a Berlino.
Lollapalooza Art Cube: Urban Nation si presenta così!
Prima di spiegarvi la meravigliosa preview creata durante il festival, che anticipa l’apertura di apertura di Urban Nation, vi spiego con due parole cos’è Lollapalooza Festival. Quella che riporto è una descrizione dell’edizione 2016, ma che rende benissimo l’idea.
Il 10 e 11 settembre 2016, Lollapalooza ha celebrato la seconda edizione nella capitale tedesca, con 70.000 visitatori ogni giorno. Le due edizioni precedenti hanno registrato il “tutto esaurito” e dimostrano che il festival ha fissato nuovi standard e si è trasformato in il più grande festival tedesco della città in soli due anni.
Lollapalooza Berlin è molto più di un festival di musica. Punti salienti sono: Kidzapalooza, festival nel festival, dedicato a tutti i bambini; Der Grüne Kiez (Green Neighborhood) che si occupa di argomenti come la sostenibilità e la responsabilità sociale; la spettacolare Fiera di Lolla che festeggia stranezze, acrobazie, arte e installazioni durante tutto il festival. L’esperienza del festival porta l’arte vissuta a mille ad un livello completamente nuovo.
Gli artisti dell’Art Cube a Lollapalooza: semplicemente il meglio della street art dell’Europa occidentale!
Sì, la trovata è stata geniale: praticamente la collaborazione tra Urban Nation e il festival ha generato un cubo percorribile, calpestabile, con le opere di 12 grandi artisti, tra cui il nostro splendido Millo (di cui ho già parlato descrivendo Back To School! Ukraine del grande Seth) e il padovano Alessio B. di cui spero presto di avere il tempo di “raccontarlo”.
Questo Walk-In-Art Cube ha fatto impazzire tutti: praticamente era un alter ego del museo, un piccolo grande assaggio di quello che sarà Urban Nation e la sua grande rivoluzione artistica.
Ci vuole coraggio per creare un Museo della street art e dell’ urban art. I canoni legati alla storia dell’arte sono cambiati. L’arte di strada si vive e non si può mettere in gabbia. Un museo di urban art deve amplificare le nuovi connotazioni “libere” di questo tipo di espressione. Sono sicura che questo concetto Yasha Young, direttore creativo e esecutivo del museo, lo sa bene. Non vedo l’ora di capire come sia stato reso.
Ecco una carrellata di opere. Io rimango senza parole davanti a cotanta bellezza e libertà di espressione, e come sapete, di fruizione.