Conferenza stampa a Pesaro per Van Gogh Tra il Grano e il Cielo: avrei voluto avere il dono dell’ubiquità!
Come forse sapete, il 30 marzo ero impegnata a Riccione per una mostra fotografica molto interessante: Young&Free, presso Villa Mussolini.
Alla stessa ora, a pochi chilometri di distanza (Pesaro), avveniva qualcosa che avrei tanto voluto vivere.
Si tratta della presentazione alla stampa pesarese di “Van Gogh, Tra il Grano e il Cielo“, un film documentario che presenta il genio artistico olandese attraverso gli occhi della sua più grande collezionista: Helene Kröller-Müller. Il taglio dato è riferito infatti alla sua collezione e alla mostra di essa accolta dalla Basilica Palladiana di Vicenza, curata dallo storico dell’arte Marco Goldin, al quale va attribuita anche la consulenza scientifica.
Perchè Pesaro per un’anteprima alla stampa di Van Gogh Tra il Grano e il Cielo?
Ho scoperto con piacere che il regista è Giovanni Piscaglia, un pesarese classe 1984. Sotto trovate maggiori informazioni su di lui, e anche sull’autore del soggetto, Matteo Moneta, che seguo su Sky Arte, in Artbox.
Giovanni ha già elaborato con 3D Produzioni svariati documentari sull’arte, e mi colpii quello dedicato a Michelangelo Merisi, Caravaggio, in Exhibition su Sky Arte.
Ho trovato analogie con l’espressione ricercata per lo sguardo all’arte di Stanley Tucci, in Final Portrait, che ho visto a febbraio.
La narrazione della telecamera attraversa le linee in cui si avventurerebbe realmente lo sguardo umano.
É nell’occhio che guarda che arriva l’opera d’arte, non nell’obiettivo. Pur in maniera completamente diversa nello stile dei due registi, la macchina da presa scannerizza le opere d’arte con percorsi sensoriali ottici reali. È l’occhio che si emoziona, collegandosi al cervello. Un meta-passaggio in più che umanizza molto le riprese e che apprezzo.
È il suo linguaggio, quello di un regista consapevole ma anche “avventuroso”, giovane, fresco che mi convince ad andare a vedere il documentario.
Bhe, anche la presenza di una delle mie attrici preferite, Valeria Bruni Tedeschi aiuta molto.
Sarà proiettato in anteprima mondiale nei cinema italiani solo il 9, 10, 11 aprile (elenco sale su www.nexodigital.it ) e a seguire sugli schermi di altri 50 paesi del mondo.
Qui vicino a me ci sono proiezioni a Riccione, presso Cinepalace, e a Rimini, presso le Befane Shopping Center.
Le immagini del back stage di Van Gogh, Tra il Grano e il Cielo: un viaggio dentro un viaggio
Quando mi è arrivata la cartella stampa con le immagini del back stage ho provato un po’ di invidia. Ho visto la realizzazione del documentario da un altro punto di vista. Ho immaginato quello dietro la macchina da presa.
I ragazzi di “Van Gogh Tra il Grano e il Cielo” hanno seguito, vissuto, sentito i luoghi di Van Gogh. Hanno riprodotto le albe, i tramonti, gli scorci dove lui si è ispirato. Hanno visto da vicino, più che da vicino, le opere che l’hanno ispirato. Si sono immersi nell’arte imbevendosi si una dimensione tra il virtuale e il reale che li ha avvolti a lungo, il tempo di conoscere Van Gogh e ricordarlo come un vecchio amico.
Le immagini del back stage sono meravigliose, e, lo ripeto: sono molto invidiosa di chi fa questo lavoro.
L’arte non è più un’entità da contemplare, chi la ama lo sa.. Chi mi legge sa che per me è sempre stato così. L’arte è l’elevazione del sè, è progresso ideologico, morale e estetico e per me l’arte si “sente” dentro, nel profondo. È quel brivido che ti cambia quando ne sei a contatto, e quando capisci che non sarai più lo stesso dopo averla vissuta.
Una prospettiva come questa non l’ho mai vissuta: vorrei vivere quella del documentario, dello scenario da rivelare, ricercare nel passato; da immortalare nel presente; da far vivere nel futuro. Parte da chi l’ha scritto, prosegue in chi lo realizza e lo materializza.
Insomma questa è una fruizione diversa. Che non è la stessa che si avverte davanti allo schermo quando si guarda il film.
Se un giorno incontrerò Giovanni per le vie di Pesaro, gliene parlerò. Gli chiederò di raccontare.
Grande coppia Piscaglia e Moneta.
Giovanni Piscaglia, regista di Van Gogh Tra il Grano e il Cielo.
La regia del film, scritto da Matteo Moneta, è di Giovanni Piscaglia, pesarese, classe 1984, diplomato al Liceo Classico, laureato in Scienze della Comunicazione e Semiotica all’Università di Bologna nel 2008, si avvia alla carriera di filmmaker allo IED di Milano diplomandosi nel 2010.
Tra il 2008 e il 2011 realizza videoclip, cortometraggi, installazioni e lavori di videoarte che gli valgono premi al Festival Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro – I° Premio nel 2009 e III° nel 2010.
Nel 2011 realizza “ODISSEA_KOMA_NOSTOS”, videoinstallazione a 4 schermi basata su un adattamento originale dell’Odissea di Omero, che ottiene una menzione speciale alle selezioni della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo e pubblicata nel saggio “Felici coincidenze. L’antico nello sguardo dell’arte contemporanea” di Lucia Cataldo. Nel 2010 il primo documentario, realizzato per il Piccolo Teatro di Milano: “La compagnia alla prima” presentato al Chiostro del Teatro Grassi.
Dal 2011 è nell’organico 3D Produzioni come regista e autore. Dal 2013 a oggi ha firmato con 3D Produzioni e per Sky Arte HD numerosi titoli, occupandosi in maniera preferenziale di arte antica e teatro. Tra i più importanti: Gli Ulissi: In viaggio con Bob Wilson (2013); Maria Callas Remastered (con Dario Fo), (2014); Divina Bellezza – Il Duomo di Siena (con Alessandro Haber), (2016); Culture Chanel, la donna che legge (con Kasia Smutniak), (2016); Galleria Nazionale dell’Umbria. Il Cuore della Perfezione, (2016); Viae Crucis – Le 40 ore di Taranto (2017).
Van Gogh. Tra il grano e il cielo è diretto da Giovanni Piscaglia, scritto da Matteo Moneta con la consulenza scientifica e la partecipazione di Marco Goldin, è Prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, con la partecipazione straordinaria di Valeria Bruni Tedeschi e la colonna sonora originale firmata dal compositore e pianista Remo Anzovino.
Matteo Moneta, autore del soggetto di Van Gogh, Tra il Grano e il Cielo
Matteo Moneta (Milano, 1969) è diplomato in Drammaturgia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi . Ha curato per dieci anni la rubrica di teatro e danza per il mensile Flair di Mondadori.
In seguito ha lavorato a Londra come researcher and developer presso Move a Mountain Productions.
Nell’organico di 3D Produzioni dal 2005, ha curato la serie Storia della Prima Repubblica con Paolo Mieli per RAI3, occupandosi in seguito di Diritti Umani e memoria dei Giusti e della Shoa.
Fra le produzioni dell’azienda per Sky Arte HD, ha curato documentari e reportage dedicati a numerose edizioni della Biennale Arte e della Biennale Architettura, al design, alla fotografia, al teatro di Luca Ronconi, alla danza di Carolyn Carlson, e ad artisti fra i quali Alberto Burri, Emilio Isgrò, Alberto Biasi, Banksy, Daniel Buren, Jan Fabre, Hiroshi Sugimoto.
Dal 2016, sempre su Sky Arte HD, cura e conduce la trasmissione Artbox, quindicinale dedicato alle mostre in corso in Italia e nel mondo.
Ha insegnato Linguaggi del Video allo IED Moda Lab di Milano.