Con tanto interesse e curiosità, spulciando in rete iniziative artistiche alle quali partecipare, mi sono imbattuta in un programma cinematografico che mi ha fortemente emozionato. Quello legato all’Accademia dei Bambini della Fondazione Prada.
Tra i film in programmazione, il 30 ottobre sarà proiettato Parade.
Mi ha reso molto felice aver visto incluso nel programma qualcosa di molto insolito: la proiezione di un girato relativo ad un balletto.
Ma non uno qualsiasi: uno intriso profondamente di arte e di storia! Il tutto dentro una programmazione molto intelligente di film dedicati ai bambini. Ma andiamo per gradi. La scelta è molto indovinata ma è necessaria una premessa.
Il laboratorio di marionette per entrare in empatia con l’oggetto
La fondazione Prada ha creato, per la sua accademia dei bambini, una serie di eventi (nello specifico dal 7 ottobre al 13 novembre) dedicata alle marionette, ai robot e ai “bambini veri”. Da mamma posso assolutamente condividere e in assoluto appoggiare una scelta del genere.
Lo screen time, la perdita di anima e sentimento fagocitate dallo smartphone e dai video giochi nella nostra cultura famigliare odierna rendono meno facile per i nostri bambini l’empatia con bambole e oggetti.
Mi spiego meglio. Per noi quarantenni vedere la vita e trasmettere sentimenti reali a bambole e peluches era un’attitudine quasi innata. I nostri giochi vivevano, ai nostri occhi, di anima propria. Ora vedere la vita e “sentire” le bambole per i nostri bambini non è così automatico.
Trovo geniale e estremamente utile quindi l’aver coinvolto una scuola di burattini di vecchio stampo, come la compagnia Colla. Non c’è miracolo più vero e strabiliante che vedere le loro marionette muoversi grazie ai loro numerosi fili (da 6 a 24).
La scoperta delle dinamiche ludiche di una volta, fatte di lentezza, di pazienza e di manualità, riesce, per fortuna, ancora a emozionare nel profondo grandi e piccoli. Ma bisogna mantenerle vive!
La rassegna cinematografica: la proiezione di Parade alla fondazione Prada
Accanto a sessioni di laboratori ccoordinati dalla compagnia Colla, la Fondazione Prada ha creato un programma (aperto al pubblico su prenotazione allo +39 02 56662613) proprio legato ai pupazzi o alla trasmigrazione empatica di sentimenti ad oggetti e personaggi.
In calendario c’è anche la proiezione di Parade.
Cos’è Parade? In sintesi fa parte di quella serie di performance artistiche di stampo wagneriano di inizio secolo, ovvero con l’intento di attingere a tutte le forme d’arte possibili per creare qualcosa di unico e irripetibile.
Qualcosa che coniuga danza, teatro, arte, scenografia, musica, costumi. Una fusione magistrale tra drammaturgia, composizione musicale, movimento, recitazione, pittura.
Si tratta di una visione olistica artistica della performance che contraddistingue il timbro di Sergej Pavlovič Djagilev, tradotta spesso in opere dalla delirante pianificata follia. La compagnia dei Balletti Russi, da lui fondata e che dà alla luce, appunto Parade, forse fu la prima a portare in scena adattamenti coreografici legati ai nuovi stili musicali del 900 italiano. Per lui composero, oltre a Eric Satie (Parade) nomi come Stravinskij, Debussy, Strauus, Prokof’ev, Rossini e tanti altri.
Ecco la scheda della specifica proiezione alla fondazione Prada:
Parade è un balletto in un atto di Léonide Massine, musicato da Erik Satie, su poema di Jean Cocteau, con costumi e scene di Pablo Picasso, rappresentato per la prima volta dai Balletti russi di Sergei Diaghilev il 18 maggio 1917 al Théâtre du Châtelet a Parigi. Il balletto – qui presentato nell’allestimento della compagnia “Europa Danse” ricreato da Susanna Della Pietra con la supervisione di Lorca Massine nel 2008 – rievoca una parata come si vedeva un tempo al Teatro della Fiera. L’universo poetico opposto alla brutalità del mondo moderno costituisce un tocco di leggerezza in piena prima guerra mondiale.
Sì, siamo proprio in piena prima guerra mondiale. È forse per questo che si ricerca e si apprezza quella “difficilis facilitas” che solleva l’anima nella trasmigrazione dell’essere umano in un mondo alternativo ma anche sagace e complicato nella sua immediatezza.
I particolari di questo lavoro sono tutte altissime citazioni artistiche: i costumi, il sipario, le scenografie sono, ad esempio, di Pablo Picasso.
Una scelta lungimirante e davvero azzeccata per trattare la tematica di “empatia” tra oggetti e soggetti. Soprattutto se si pensa ai due Manager (americano ed europeo) con costumi di stampo cubista.
Una scelta di grande stile e coerenza. Senza poi contare che a seguire, nella rassegna cinematografica di Prada, seguirà Pinocchio di Comencini fino ad approdare all’eterno ed emozionante ET e all’ avveniristico e commovente Wall-E.
Gli eventi con un “senso”, sono sempre quelli che più rimangono addosso.