Adoro dare certe notizie. Il restauro di un capolavoro e vederlo riportato a nuova luce non ha prezzo.
Il 7 maggio 2018, a Roma, Santa Maria in Trastevere è stata restituita alla città, in un aveste nuova e luminosa.
Mi è arrivato questo comunicato dalla soprintendenza e gioisco nel riportarlo, immagini comprese.
Presentato oggi il restauro della facciata di Santa Maria in Trastevere, la Basilica in una delle piazze più conosciute di Roma. A margine della conferenza stampa il Soprintendente Francesco Prosperetti ha spiegato:
«Un restauro molto atteso dai romani questo di Santa Maria in Trastevere –così Prosperetti–. Gli affreschi ottocenteschi che risultavano ormai sbiaditi hanno riacquistato leggibilità e il mosaico medioevale l’originaria lucentezza. Un restauro ben riuscito ma particolarmente difficile per l’esigenza di trovare il giusto equilibrio tra il recupero della decorazione ottocentesca e la conservazione dello splendido mosaico medioevale. Grazie alle risorse messe a disposizione dal Ministero e dalla Soprintendenza Speciale di Roma torna a splendere una delle piazze più belle della città per il godimento dei cittadini e dei turisti».
Il restauro è stato importante e meticoloso. In definitiva l’intervento ha coperto le più diverse tipologie di restauro: superfici lapidee, decorazioni musive e pittoriche, consolidamento delle murature e degli intonaci, irreggimentazione delle acque.
Senza riprodurre un falso, ma attraverso una conoscenza resa possibile dallo studio delle fonti, dalla campagna diagnostica, e con interventi distinguibili a occhio nudo, reversibili per i materiali usati, il restauro vuole restituire leggibilità alla facciata di Santa Maria in Trastevere, una chiesa che con i suoi materiali di spoglio risalenti all’antichità, la sua struttura medioevale, i suoi rifacimenti sei-settecenteschi, fino all’ultimo importante intervento nell’Ottocento, rappresenta a suo modo l’intera storia di Roma.
Qualche dettaglio sul “prima” e il “dopo”.